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When I hear Stallman saying "and I'm not planning to resign a second time", the only thing I can see is a dangerous person making a power move. I'll be wary of FSF from now on.

For this and other reasons, I have signed this open letter.

Giovanni Boccaccio's Decameron is a book in which there's a pandemic, and a group of seven young women and three young men decide to practice social distancing in a secluded villa just outside of Florence.

During two weeks of lockdown, they structure their time wisely, and among other things they spend the evenings telling each other stories. The book is a collection of those stories.

The stories vary from the erotic to the tragic, and may trigger some reader. Boccaccio is aware of that, so he starts each chapter with a one line summary that is explicitly intended as a content warning, to give the reader a choice in whether to read the story, or skip to the next one.

Boccaccio explains this in the book itself:

However, those who read these tales can leave those they dislike and read those they like. I do not want to deceive anybody, and so all these tales bear written at the head a title explaining what they contain.

(link to version in original language)

On top of the very relatable setting, the diversity of stories, the empathy in the narration, the gender inclusivity, and the respect for the reader, it's a pretty good book. It should even be out of copyright!

It was written around year 1350.

Durante le feste tutti i giorni di sole erano per combinazione rossi e non si poteva uscire, cosí ho passato le feste in casa a guardare dalla finestra tutto il resto del paese che usciva a godersi il sole.

Ieri era la prima giornata di sole in cui si poteva uscire (giornata gialla rinforzata), e ne ho approfittato per una passeggiata in campagna verso Cinquanta, cercando di avvicinarmi il piú possibile ai confini con San Pietro in Casale e Bentivoglio.

E da oggi, l'avventura arancione ricomincia!

Il giro è stato di circa 12km. Rispetto ai giri precedenti, verso Cinquanta è piú difficile evitare strade asfaltate, e non è praticamente possibile percorrere la linea di confine. Ho cercato comunque di evitare il piú possibile le strade con automobili, e di avvicinarmi il piú possibile al confine.

Anche in questo caso ho aggiunto tutto il percorso su OpenStreetMap in modo che si possa esplorare su una cartina.

Dal Laghetto dei Germani al sottopasso per Cinquanta

Sono partito dal Laghetto dei Germani gentrificato cantando "là dove c'eeera il boschetto e il bar con le crescentine ooora c'èee / un cantiere di soluzioni abitative in classe energeticaA…AAAAApiú"

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Sono uscito dal laghetto su via Codini, l'ho presa verso sinistra, e poi ho girato a destra nella prima strada sterrata, seguendola fino al ponte sul Canale Emiliano Romagnolo.

Ho attraversato il ponte e ho girato a destra, non seguendo l'argine del canale ma l'altra strada che va sempre verso la Provinciale. Con quella sono arrivato esattamente al nuovo semaforo pedonale sulla Provinciale.

Il semaforo di solito è giallo lampeggiante, ma ha un bottone con scritto "PREMERE - PUSH". Ho provato a premerlo e aspettare un po', ma è rimasto giallo lampeggiante. Allora ho provato a pusharlo in inglese, ma è rimasto comunque giallo lampeggiante. Si vede che anche il semaforo era giallo rinforzato!

Ho attraversato la provinciale con molta cautela e sono sceso nel sottopasso verso Cinquanta.

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Dal sottopasso al confine con San Pietro in Casale

Appena salito dal sottopasso, c'è una stradina sulla sinistra verso i civici 4/1 - 4/5. L'ho presa e l'ho seguita costeggiando tutta la bella villa, e ho voltato a destra passata la villa.

La strada che prima è asfaltata, poi diventa una cavedagna che continua fino a via Casale. Ci sono un paio di piccoli fossettini da saltare, ma sono veramente piccoli.

Ho preso via Casale a sinistra verso Rubizzano, e poi ho voltato di nuovo a sinistra per via Pizzardi.

Ho seguito via Pizzardi fino in fondo. A un certo punto volta a destra e si ricongiunge con via Casale. Lí c'è il confine con San Pietro, con tanto di cippo e cartello, ma niente guardiola perché era solo una giornata gialla. Da oggi me lo immagino cosí.

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Dal confine con San Pietro al confine con Bentivoglio

Ho seguito via Casale fino a via Cinquanta, e poi ho voltato a sinistra verso la chiesa. Sulla sinistra lungo la strada c'è un piccolo palo con un disegno dell'arcobaleno con scritta "Andrà tutto bene" sbiaditissimo che dà molto da pensare.

Arrivato alla chiesa ho voltato a destra per via Chiesa, seguendola fino all'incrocio con via Codronchi. Ho voltato a destra in via Codronchi, e sono salito sul ponte sul Canale.

Appena passato il canale, ho voltato a sinistra sull'argine e l'ho seguito fino a via Marconi.

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Camminando sull'argine però ho dovuto attraversare un pezzetto del territorio di Bentivoglio. Per fare una cosa fatta meglio, si può provare a camminare sotto l'argine del canale, e arrivare su via Marconi seguendo poi l'argine della Calcarata a destra.

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Ritorno a San Giorgio

Arrivato su via Marconi, ho seguito la comoda ciclabile in sede separata fino a tornare a San Giorgio, chiudendo il giro.

Continua il periodo arancione, e continua anche la mia esplorazione delle possibilità di camminate e biciclettate lungo i confini di San Giorgio di Piano.

Oggi ho fatto un giro di circa 15km costeggiando il confine con Argelato sempre sugli gli argini del canale Riolo. Questo giro potrebbe anche collegarsi con il precedente lungo l'argine di Riolo, per fare un bel giro piú lungo.

Anche in questo caso ho aggiunto tutto il percorso su OpenStreetMap in modo che si possa esplorare su una cartina.

Dal campo sportivo all'argine di Riolo

Partendo dal campo sportivo sono arrivato su via Selvatico, ho voltato a destra e poi subito a sinistra verso l'Area di Riequilibrio Ambientale La Balia.

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Il cartello dice "Itinerari da scoprire", andiamo a scoprirli! Appena voltato a sinistra, compare un bel cartello di divieto di transito - proprietà privata, che sospetto non sia stato messo dal comune: che senso ha mettere un cartello verso un'area verde comunale, e poi chiudere la strada subito dopo?

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Continuando sempre dritto, a un certo punto la strada svolta a destra verso il portone (e la buchetta della posta!) di casa di qualcuno, ma c'è un sentiero che continua dritto attraverso una specie di boschetto, e arriva all'argine di Riolo.

Dall'argine di Riolo a via Centese

Voltando a sinistra sull'argine e costeggiando sempre Riolo, sono arrivato su via Centese, e ho voltato a sinistra prendendo la ciclabile che torna verso San Giorgio.

Si potrebbe continuare sull'argine di Riolo, ma in quel punto diventa territorio di Argelato. Chi ha permesso che Argelato si prendesse quel territorio? Il Montuni avrebbe potuto essere nostro!

La ciclabile passa davanti alla Cantina Sociale di Argelato e al banco carni di Golinelli, ma una crudele linea di confine mi ha impedito di mettere le mani su quei meravigliosi ciccioli freschi.

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Da via Centese a Stiatico

Ho voltato a destra su via Stiatico e poi a destra di nuovo sulla prima strada di campagna che ho trovato appena finiti i capannoni.

Qui ho sbagliato a consultare la mappa: avrei dovuto prendere invece la seconda, e ho accidentalmente sconfinato nel territorio di Argelato.

Seguendo la strada sono arrivato di nuovo sull'argine di Riolo, e ho voltato a sinistra, con l'intenzione di seguirlo fino contro al Boscovivo di Argelato.

Invece, arrivato su via Casadio, l'argine si interrompe perché qualcuno l'ha recintato come parte di casa sua.

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Non ho preso l'altro argine per non sconfinare di nuovo in Argelato, anche se sarebbe probabilmente un bel giro continuare, costeggiare Boscovivo, e tornare per via Funo verso le Larghe.

Ho ripiegato invece su via Casadio, arrivando a Stiatico.

Da Stiatico a San Giorgio di Piano

Arrivato a Stiatico ho voltato a destra verso le Larghe di Funo, e poi a sinistra in via de' Giudei, fino ad arrivare alla ciclabile che costeggia la via Provinciale.

Voltando a sinistra sulla ciclabile, l'ho seguita fino a tornare a San Giorgio, apprezzando la nostra fiorente piccola e media impresa e l'imponente mausoleo del Mercatone Uno, chiudendo il giro.

Per celebrare il periodo arancione sto esplorando le possibilità di camminate e biciclettate lungo i confini di San Giorgio di Piano.

Oggi ho fatto un giro di circa 12km costeggiando il confine con Castello d'Argile/Mascarino, tutto sugli gli argini del canale Riolo e del Canale Emiliano Romagnolo.

Ho aggiunto tutto il percorso su OpenStreetMap in modo che si possa esplorare su una cartina. Per chi non conosce OpenStreetMap, la differenza con altri servizi è che se su OpenStreetMap manca qualcosa lo puoi sistemare. Se su altri servizi manca qualcosa, ti attacchi al tram e tiri forte. È anche possibile creare siti e cartine liberamente usando i dati di OpenStreetMap, mentre con altri servizi vale il suddetto discorso del tram.

Anni fa provai anche a chiedere aiuto al comune e all'Unione Reno Galliera per cercare di tirar fuori una cartina per passeggiate in mezzo alla campagna su percorsi che non fossero proprietà private, ma mi sorrisero, e mi trattarono con quell'educazione e cortesia estreme che generalmente la gente usa coi matti.

In mancanza di fonti istituzionali, per l'accessibilità di questo percorso mi sono rifatto a due regole indicative: gli argini dei canali dovrebbero essere terreno del demanio, e le strade che arrivano fino alle buchette della posta di casa di qualcuno dovrebbero essere percorribili.

Da via Don Minzoni all'argine di Riolo

Partendo da via don Minzoni, sono entrato nella cavedagna che attraversa il podere di Atti, ringraziando il signore (quello che lavora all'urbanistica) che non abbiano ancora asfaltato tutto per farci in quartierino di muri grigi chiamato Green qualcosa. Ho visto però che ci stanno lavorando.

Ho seguito la cavedagna, attraversando il fosso con la traversina di ferrovia e via Selvatico, e poi sempre dritto fino a Riolo.

Dall'ultima buchetta della posta fino a Riolo c'è un piccolo tratto tra i frutteti, che è bellissimo in primavera, ma potrebbe essere proprietà privata. Io nel dubbio, se vedo qualcuno, chiedo il permesso di attraversarlo e trovo sempre persone gentili.

L'argine di Riolo

Arrivato a Riolo l'ho preso verso a destra. Avrei potuto attraversare il ponte della Scodellara, perché di là sarebbe ancora un lembo di San Giorgio, però poi dopo poco l'altra riva di Riolo passa sotto Argile, e quindi niente.

Una volta da queste parti le persone xenofobe dicevano "Sèra l'oss ch'a i'é i pivén ch'i vinen zò da Mascarén". Ora abbiamo chiuso i confini anche con Mascarino, ma le persone xenofobe continuano a lamentarsi.

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La camminata sull'argine è bella e lunga. Attraversando via Mascherino l'argine continua e continua fino al Canale Emiliano Romagnolo. Poco prima del canale c'è un ponticello un po' disastrato e stretto.

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Sono arrivato fino al punto in cui Riolo scorre sotto al Canale Emiliano Romagnolo, ho ammirato l'ingegnosa opera idraulica, e sono salito sull'argine del Canale.

L'argine del Canale Emiliano Romagnolo

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Salito sul canale l'ho trovato vuoto. Dice che l'acqua sia ferma ai confini del Piemonte e stiano cercando di capire se serva o no l'autocertificazione. Per me è stata un'ottima occasione per vedere com'è fatta un'idrovora anche da sotto.

Se l'argine di Riolo è normalmente ben tenuto, quello del canale è un po' piú selvaggio, soprattutto all'inizio, ed ero contento di avere scarpe buone e pantaloni lunghi.

Proseguendo ho incontrato uno che è finito col camion in mezzo al canale, ma stava bene.

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Prima di arrivare al ponte con la provinciale, subito dopo una villa c'è un sentiero sulla destra che riporta su via Codini. Sono rientrato attraversando il Laghetto dei Germani gentrificato, e poi via Irma Bandiera, chiudendo il giro.

From https://en.wikipedia.org/wiki/Dragonfly#Sex_ratios:

Sex ratios

The sex ratio of male to female dragonflies varies both temporally and spatially. Adult dragonflies have a high male-biased ratio at breeding habitats. The male-bias ratio has contributed partially to the females using different habitats to avoid male harassment.

As seen in Hine's emerald dragonfly (Somatochlora hineana), male populations use wetland habitats, while females use dry meadows and marginal breeding habitats, only migrating to the wetlands to lay their eggs or to find mating partners.

Unwanted mating is energetically costly for females because it affects the amount of time that they are able to spend foraging.

Self-handicapping is a cognitive strategy by which people avoid effort in the hopes of keeping potential failure from hurting self-esteem.[1] It was first theorized by Edward E. Jones and Steven Berglas,[2] according to whom self-handicaps are obstacles created, or claimed, by the individual in anticipation of failing performance.[3]
Learned Helplessness is behaviour exhibited by a subject after enduring repeated aversive stimuli beyond their control. It was initially thought to be caused from the subject's acceptance of their powerlessness: discontinuing attempts to escape or avoid the aversive stimulus, even when such alternatives are unambiguously presented. Upon exhibiting such behavior, the subject was said to have acquired learned helplessness.[1][2] Over the past few decades, neuroscience has provided insight into learned helplessness and shown that the original theory actually had it backwards: the brain's default state is to assume that control is not present, and the presence of "helpfulness" is what is actually learned.[3]
One of the "classics" of Magic literature. Stuck In The Middle With Bruce by John F. Rizzo.
On 27 June 1980, Itavia Flight 870 (IH 870, AJ 421), a McDonnell Douglas DC-9 passenger jet en route from Bologna to Palermo, Italy, crashed into the Tyrrhenian Sea between the islands of Ponza and Ustica, killing all 81 people on board. Known in Italy as the Ustica massacre ("strage di Ustica"), the disaster led to numerous investigations, legal actions and accusations, and continues to be a source of controversy, including claims of conspiracy by the Italian government and others. The Prime Minister of Italy at the time, Francesco Cossiga, attributed the crash to a missile fired from a French Navy aircraft, despite contrary evidence presented in a 1994 report. On 23 January 2013, Italy's top criminal court ruled that there was "abundantly" clear evidence that the flight was brought down by a missile.
The Cavalese cable car disaster of 1998, also called the Strage del Cermis ("Massacre at Cermis") occurred on 3 February 1998, near the Italian town of Cavalese, a ski resort in the Dolomites some 40 km (25 mi) northeast of Trento. Twenty people died when a United States Marine Corps EA-6B Prowler aircraft, while flying too low, against regulations, in order for the pilots to "have fun" and "take videos of the scenery", cut a cable supporting a gondola of an aerial tramway.
Il 3 febbraio di 14 anni fa un aereo militare Usa spezzò il cavo di una funivia uccidendo 20 persone. Ora uno dei marine che erano ai comandi ammette che quel volo era una sorta di gita per divertirsi. E che subito prima dell’incidente stava facendo riprese panoramiche con la sua videocamera. In un nastro …
Con Strage dell'Istituto Salvemini si fa riferimento a un disastro aereo avvenuto a Casalecchio di Reno il 6 dicembre 1990, in cui un aereo militare Aermacchi MB-326 cadde su un istituto tecnico causando la morte di dodici studenti e il ferimento di altre 88 persone.
It turns out there's more to cat litter than you think. It can soak up urine, but it's just as good at absorbing radioactive material.
Westfjords district commissioner invites Basques to ceremony to revoke 1615 law that sparked massacre known as Slaying of the Spaniards
Veneto regional council, which is located on Venice's Grand Canal, was flooded for the first time in its history on Tuesday night -- just after it rejected measures to combat climate change.
Bank of Canada is pleading with Star Trek fans to stop “Spocking” its five dollar bills. Since Leonard Nimoy’s death, Canadian folks have been “Spocking” the hell out of the five dollar bill that features a portrait of Canada’s seventh prime minister Sir Wilfrid Laurier.
After weeks of flummoxing scientists, Germany's great exploding toads mystery has been solved. They were gruesomely murdered by crows with a taste for foie gras.
A scientific study has revealed that dogs adapt their excremental habits to be aligned with the earth’s axis
Distrutta una stanza in una palazzina di via Barcellona. Si tratta di un incidente. Non ci sono feriti

Why bother inventing conspiracies?

Perception management is a term originated by the US military.[citation needed] The US Department of Defense (DOD) gives this definition:
Tuskegee Study of Untreated Syphilis in the Negro Male[a] was a clinical study conducted between 1932 and 1972 by the U.S. Public Health Service.[1][2] The purpose of this study was to observe the natural history of untreated syphilis; the African-American men in the study were only told they were receiving free health care from the United States government.[3]
Here's how cellulite came to be the most endemic and untreatable “invented disease” of all time.
Propaganda Due (Italian pronunciation: [propaˈɡanda ˈduːe]; P2) was a Masonic lodge under the Grand Orient of Italy, founded in 1877. Its Masonic charter was withdrawn in 1976, and it transformed into a clandestine, pseudo-Masonic, ultraright[1][2][3] organization operating in contravention of Article 18 of the Constitution of Italy that banned secret associations. In its latter period, during which the lodge was headed by Licio Gelli, P2 was implicated in numerous Italian crimes and mysteries, including the collapse of the Vatican-affiliated Banco Ambrosiano, the murders of journalist Mino Pecorelli and banker Roberto Calvi, and corruption cases within the nationwide bribe scandal Tangentopoli. P2 came to light through the investigations into the collapse of Michele Sindona's financial empire.[4]
Operation Gladio is the codename for clandestine "stay-behind" operations of armed resistance that was planned by the Western Union (WU), and subsequently by NATO, for a potential Warsaw Pact invasion and conquest in Europe. Although Gladio specifically refers to the Italian branch of the NATO stay-behind organizations, "Operation Gladio" is used as an informal name for all of them. Stay-behind operations were prepared in many NATO member countries, and some neutral countries.[1]
La strategia della tensione in Italia è una teoria politica che indica generalmente un periodo storico molto tormentato della storia d'Italia, in particolare negli anni settanta del XX secolo, conosciuto come anni di piombo e che, mediante un disegno eversivo, tendeva alla destabilizzazione o al disfacimento degli equilibri precostituiti.